domenica 29 luglio 2012

NEWS SUL FONDO EYTON-WALKER


MARIO MINEO

News su F. G. Eyton-Walker. Un fotografo alle Hawaii

Archivio storico, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Tra le mostre fotografiche organizzate in occasione del Festival della Fotografia Storica “Memorandum 2012”, la Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma presenta il Fondo “F.G. Eyton-Walker - Fotografie delle piccole Hawaii”.  Consistente in diciotto albumine datate 1891 e incollate su cartone recanti la dicitura “F.G. Eyton-Walker, Photographer, Honolulu, H.I.” (Hawaii Islands). Si ricostruisce la storia professionale dello sconosciuto fotografo e il percorso storico che hanno condotto le foto negli archivi del Museo. Di fatto, sulla base delle ricerche condotte, riguardo all’autore delle foto,  “F.G. Eyton Walker”, non emergono particolari notizie. L’unica traccia sull’origine e motivazione di questo piccolo reportage, relativo alla situazione di alcune delle isole Sandwich, è riscontrabile nella pubblicazione di Walter Rothschild sulla avifauna di Laysan Island e delle isole vicine “The Avifauna of Laysan and her neighbouring islands”. In questo volume sono contenute una serie di tavole fotografiche attribuite ad un fotografo di cognome Williams e sei callotipie ottenute secondo quanto riferisce il Rothschild da alcuni negativi rotti o bruciati ottenuti durante il viaggio del suo procacciatore di specie Henry Palmer a Laysan Island. Nel diario della spedizione redatto dal Palmer e pubblicato dal  Rothschild è citato un “Capitano F.D. Walker” comandante dello Shooner Kaalokai, l’imbarcazione utilizzata, sulla quale erano imbarcati anche due suoi figli con il grado di primo e secondo uffuciale di bordo. Di questo viaggio il capitano F.D. Walker tenne un diario di bordo che fu pubblicato nel 1909 con il titolo: Walker, F.D. “Log of the Kaalokai”, che contiene diversi racconti di naufragi ed altre storie di mare.
Le prime notizie ritrovate su F.G. Eyton-Walker sono quelle che indirettamente ci vengono fornite dallo scrittore inglese Andrew Farrell nel suo libro “John Cameron's Odyssey”, nel quale l’autore narra le disavventure vissute dal secondo ufficiale di bordo, capitano John Cameron, sul vascello “Wandering Minstrell” di proprietà di Mr. F.D. Walker. Il libro racconta la storia del naufragio a Midway nel 1889 e dell'avventurosa permanenza, durata14 mesi, del suo equipaggio sull’isola.  È in particolare ciò che scrive nel nono capitolo del libro titolato “On the “Wandering Minstrell” a curious shark fisher, i take up my wandering anew”, a proposito del proprietario e capitano del vascello Frederick Dunbar Walker che a noi interessa:
….Il giorno dopo, l’otto dicembre 1887, ho incontrato il capitano Walker.- … … Una volta a bordo del Minstrell, scoprivo che l'equipaggio rifiutava gli ordini, erano praticamente ammutinati.. Con me c’erano trentadue membri dell'equipaggio e tre maggiordomi cinesi, eravamo in tutto otto bianchi: Walker, la signora Walker, i tre figli, di circa tredici, undici e nove anni, Hanker, io e Frank Lord, un americano, che si definiva cuoco……
Farrell ci comunica che l’otto dicembre del 1887 a bordo del Wandering Minstrell oltre all’equipaggio a Cameron e al capitano vi sono anche la moglie e i tre figli di 13,11, e 9 anni.
Quali sono i loro nomi?  Sappiamo dal certificato di famiglia ricavato dal sito di alberi genealogici http://freepages.genealogy.rootsweb.com che la moglie era Elisabeth Latham Eyton, nata il 3 luglio 1844 e figlia di George Eyton e Anna Maria Owen.
Elisabeth  sposa nel 1867,  a 23 anni, Frederich Dunbar Walker nella cittadina di Walton, Inghilterra. Dal matrimonio nascono tre figli, dei quali non si conoscono le date di nascita, ma soltanto l’ordine cronologico in cui  queste avvengono:
I° Frederick G. Eyton-Walker
II° Henry Edwin Walker
III° Charles Dunbar Walker
Ora secondo il resoconto di Cameron il primo figlio sarebbe nato nel 1873/4, il secondo nel 1875/6, il terzo intorno al 1879, probabilmente tutti in Inghilterra con molta probabilità a Walton-on-Naze, in Essex, cittadina portuale poco distante da Londra.
É probabile quindi che la città natale di Frederick George Eyton-Walker, nato tra il 1873 e/o il 1874, sia Walton on Naze, Essex.
Successivamente in seguito alle vicende professionali del padre, capitano di marina e imprenditore navale, si sposta, nel 1887, prima a Hong Kong dove il padre acquista il famigerato vascello “Wandering Minstrell” e fonda una società per la produzione d’olio di pesce. L’anno successivo arriva nella città di Honolulu, dove si stabilisce, con tutta la famiglia. In quello stesso anno durante una battuta di pesca allo squalo  si trova coinvolto con tutta la famiglia a bordo del battello Wandering Minstrell, di proprietà e sotto il comando del padre, nel naufragio del 3 febbraio sulla barriera corallina di Midway Island. La famiglia Walker e i membri dell'equipaggio saranno tratti in salvo nell’aprile 1889, dopo aver trascorso quattordici mesi sull'isola .
Due anni dopo nel 1891, come risulta dai registri della Hawaiian Seamen on Wailing Ships di Honolulu ,  Frederick George Eyton-Walker, all’età di circa 17 anni, aveva quasi certamente intrapreso la carriera marittima del padre.
Nei suoi registri risulta, infatti, che in data 23 maggio 1891, è imbarcato come primo ufficiale insieme al fratello Charles Dunbar Walker (secondo ufficiale), sullo schooner Kaalokai di proprietà del padre, e che lo stesso era noleggiato per un viaggio nel pacifico della durata di tre mesi. Il cliente che affitta l'imbarcazione è un ornitologo e procacciatore di specie avicole di nome Henry Charles Palmer, incaricato da sir Walter Rothschild di Londra, di cacciare le specie avicole delle piccole e selvagge Hawaii settentrionali.
Dal diario di viaggio redatto da Palmer e dallo studio da me fatto nel 2007 in occasione della mostra "F. G. Eyton-Walker - un fotografo alle Hawaii", viene fuori che il giovane Eyton-Walker fa alcuni dei suoi primi scatti fotografici proprio a quelle isole, durante quel viaggio.  Quegli scatti oggi costituiscono il fondo conservato presso l'archivio fotografico del Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini".
Inizialmente sembra che la sua attività fotografica sia essenzialmente una passione che il giovane Walker affianca alla sua attività professionale del momento.
Due anni dopo, nel 1893, un articolo pubblicato nella pagina economica  dell’Hawaiian Gazette di Honolulu del 28 febbraio 1893, ci informa F. G. Eyton-Walker è diventato agente di rappresentanza in Giappone per la Cook's  Tourist Agencies e l’ufficio del consolato Hawaiiano. Per questi due uffici osserva con particolare interesse lo sviluppo economico e agro-industriale di quel paese.  Nello stesso articolo è, inoltre, sottolineato il suo interesse verso la fotografia.  Aveva portato con sé il volume fotografico "Vistas of Hawaii " per farlo colorare a mano dai famosi coloristi giapponesi. Il volume fu in seguito messo in consultazione presso uffici, alberghi, consolati per promuovere l’immagine delle Hawaii nel mondo.
La prima vera notizia ufficiale, della quale abbiamo testimonianza, sulla sua attività fotografica, è quella pubblicata sul Daily Bulletin del 13 ottobre 1893, nella quale la redazione del giornale lo ringrazia di avergli mandato due foto della nave a vapore della compagnia Canadian Pacific Miowera, scomparsa in ottobre e successivamente ritrovata naufragata sulla barriera corallina. Il cronista scrive che:

 .. “sono opera del sig. F.G. Eyton-Walker fotografo, è sono sicuramente molto chiare e artistiche”.
Possiamo quindi immaginare che Eyton-Walker avesse già aperto uno studio fotografico a Honolulu dopo essere ritornato dal viaggio sul Kaalokai e avesse quindi una bottega in città.
 Alcune conferme a quest’ipotesi ci vengono da una serie di trafiletti sui giornali locali dell’epoca; il primo pubblicato sull’Hawaiian Gazette del 5 giugno 1894, dove a p. 5 nella rubrica “Local News” si legge:

 “ Mr. F. G. Eyton-Walker ha scattato una serie di viste panoramiche delle isole Washington e Fanning. Le foto sono esposte alla Galleria Fotografica William.”;
Il secondo pubblicato sulla rubrica “Locals and General News” del Daily Bulletin del 14 ottobre 1896, dove il redattore riporta:

“ Mr. F,G, Eyton Walker e in procinto di pubblicare un libro guida illustrato delle isole Hawaiane. L’autore deve incontrare ogni possibile incoraggiamento nel realizzare il suo progetto”.
Eyton Walker, insieme ai componenti della sua famiglia, è spesso presente nei trafiletti dei giornali di Honolulu, evidentemente la famiglia Walker doveva avere raggiunto una certa notorietà nelle isole.
A soli 23 anni si sposa e il suo matrimonio viene così annunciato dai redattori sia dell’Indipendent e de The Hawaiian Star del 15 marzo 1897, sia nella rubrica “Warf and Wave” dell’Hawaiian Gazette del 16 marzo 1897:

“Matrimonio Walker - Allmand. Il 13 marzo a Honolulu, nella diimora dello sposo, Punahou, F. G. Eyton Walker, il maggiore dei figli del Capt. F.D. Walker, e May Louise Allmand, unica figlia del defunto John Allmand, di Norfolk, Va. Sono stati sposati dal Rev. Douglas P. Birnie .”
Il 16 marzo 1898 è nuovamente nella cronaca locale de The Indepent, che annuncia la nascita della sua prima figlia
Con la notizia nella rubrica “Wharf And Wave” dell’Hawaian Gazette del 5 giugno 1898, si ritorna alla sua carriera e alla professione di fotografo:

 “ F.G. Eyton-Walker accompagnerà la spedizione Laysan Island sul piroscafo Waialeale. Egli andrà come ispettore per la compagnia e fotograferà anche le cose di particolare interesse durante il viaggio. La Waialeale salperà probabilmente il prossimo Sabato e la durata del soggiorno è stimata a partire da sei settimane a due mesi”.
Il 12 agosto del 1898, il nostro fotografo approda sulla seconda pagina dell’Hawaiian Gazette, con un articolo più consistente dei trafiletti finora elencati dal titolo:

“A Picture Maker – F.G.Eyton-Walker Secured 132 negatives –“

L’articolo riporta la notizia che F.G. Eyton-Walker è stato incaricato di sorvegliare, per conto del governo Hawaiano, il lavoro dei membri della Layasn Island Expedition, e di fotografare tutto ciò che sarebbe risultato interessante durante la navigazione verso l’isola.Il cronista riporta, inoltre, che Eyton-Walker ha scattato foto panoramiche dal ponte del battello a vapore e da terra nelle varie soste effettuate a: Nihoa Island, Neker Island, French Frigate Shoals, Laysan Island, Pearl & Hermes Reef, Midway.
Negli anni seguenti F.G. Eyton-Walker compare ancora su diverse notizie redazionali dei giornali di Honolulu, di poca importanza per la sua attività di fotografo, sono in genere notizie di passaggi su battelli in partenza e in arrivo da Honolulu, oppure controversie legali alla sua attività di latifondista prima del cotone e poi del riso.  Eyton-Walker è, in effetti, diventato un grosso latifondista sia a Honolulu sia nell’area filippina e giapponese e si apprende da un editoriale dell’Hawaiian Gazette, del 27 settembre 1910, che spiega all’interno come la sua attività d’agente per gli affari economici in Giappone, lo abbia condotto a investire sulla coltivazione del riso a Manila attraverso la sua società “The Walker Rice Mill Company” costituita a Honolulu e capace di produrre 3860 sacchetti di riso in ventiquattro ore o movimentare capitali in prodotti agricoli, dal mezzo milione di dollari al milione e mezzo, e che intendeva inoltre importare nelle filippine la qualità di riso Hawaiano per la produzione locale, oltre ad investire in fabbriche del ghiaccio.
Il nostro giovane primo ufficiale della Kaalokai con la passione della fotografia, che probabilmente era stata una delle attività collaterali alla carriera d’agente per gli affari commerciali, si era con il tempo trasformato in un imprenditore latifondista che importava mano d’opera giapponese per le sue tenute. Muore il 19 novembre 1953 lasciando tutti suoi averi al fratello minore Edwin Henry Walker, e diseredando la figlia Violet May Walker, e il fratello Charles Dunbar Walker. Il suo testamento è oggetto di disputa tra gli eredi diseredati e ancora nel 1960, era in atto un processo per la revisione del testamento.

 ALCUNI POSITIVI DEL FONDO


“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.

F. G. Eyton-Walker

French Frigate Shoals, “Turtle Island”
1891
AFMNE _01  -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm



“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
French Frigate Shoals, S.W. Point “Sand Island”
1891
AFMNE _03  -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm


“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Laysan Islands, Sand Iisland
1891
AFMNE_04 - Stampa all'albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm

“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Laysan Islands, “Guano Fields”
1891
AFMNE _09  -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm




 “Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Laysan Islands, “Man of war Hawks” Hatching
1891
AFMNE _10 - Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm



“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.

F. G. Eyton-Walker
Laysan Islands, “Guano Workers”
1891
AFMNE _11   -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm

“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Laysan Islands, “The Settlement”
1891
AFMNE _12   -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm


“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Midway Islands, Sand Islands   “The old House”
1891
AFMNE _16   -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm

 “Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker
Midway Islands, Villas on “Green Island”
1891
AFMNE _17   -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm


“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.
F. G. Eyton-Walker

Midway Islands, Sand Islands   “The old Hut” on “Sand Island”

Sailor’s re-digging the wall
1891
AFMNE _18   -  Stampa all’albumina 240 x 180 mm, montata su cartone 320 x 240 mm


DATI AMMINISTRATIVI
Fondo F. G. Eyton-Walker

Proprietà: Ministero per i Beni e le Attività  Culturali - Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini"
Consistenza:  n. 18 positivi montati su cartone 
Autore: F. G. Eyton-Walker
Datazione: 1891
Committenza: W. Rothschild
Soggetti:  sei viste panoramiche con i resti di naufragi nell’isola di Midway; sei viste panoramiche con gli impianti di cavatura del guano presenti sull’isola di Laysan e l’abbondante presenza di avifauna; sei viste panoramiche di French Frigate Shoals con l’abbondante presenza di avifauna  e tartarughe.
Luoghi: isole Midway, Oceano pacifico
Nuclei complementari: alcune singole fotografie sono presenti nell’Archivio di Stato di Honolulu.
Notizie storico-critiche/vicende archivistiche:  poche informazioni circa l’ingresso in Museo; si può ipotizzare che siano arrivati tra la fine dell'ottocento e i primi decenni del novecento, tramite E.H. Giglioli amico e collega di Lord Walter Rothschild,  anche lui ornitologo, amico e collega anche di Luigi Pigorini
Precedenti esposizioni: “F. G. Eyton-Walker. Un fotografo alle Hawaii”, Soprintendenza al Museo Preistorico-Etnografico “L. Pigorini Roma”- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, IX° Settimana della cultura 12/20 maggio 2007, L’arte per te
Precedenti pubblicazioni: piccola guida della mostra a cura di Mario Mineo
Luogo di conservazione: Archivio Fotografico Storico della S-MNPE “L. Pigorini”
Inventario: AFMPE_P 1 – AFMPE_P 18
Modalità di accesso al fondo: consultazione su appuntamento
Diritto d’autore: © S-MNPE “L. Pigorini” su concessione del MiBAC

Autore

Eyton-Walker, Frederick George
( Walton-on-Naze,  Essex,  1873/4 (?) - Honolulu, 19 novembre 1953)
La sua passione per la fotografia compare sempre accanto alla sua attività professionale, prima di ufficiale di marina, successivamente di agente di rappresentanza nei paesi cino-giapponesi della Cook's Tourist Agencies e dell’ufficio del consolato Hawaiano in Giappone ed infine d’imprenditore latifondista. I suoi primi scatti fotografici sembrano essere quelli fatti, nel 1891, durante l’imbarco come primo ufficiale sullo shooner Kaalokai per la crociera tra le piccole Hawaii settentrionali, finalizzata alla raccolta di specie ornitologiche da parte di Henry Palmer per conto di Lord Lionel Walter Rothschild.
La sua attività di fotografo, riconosciuta localmente, è attestata da diverse notizie redazionali dei giornali di Honolulu. La più importante per la sua attività di fotografo è quella pubblicata sulla seconda pagina dell’Hawaiian Gazette del 12 agosto del 1898, dal titolo “A Picture Maker – F.G.Eyton-Walker Secured 132 negatives – dove il cronista riporta la notizia che F.G. Eyton-Walker era stato nominato ispettore del governo Hawaiano, con l’incarico di sorvegliare l’operato dei membri della Layasn Island Expedition, e di fotografare quello che risultava interessante durante la navigazione verso l’isola. Le notizie sulla sua attività di fotografo diminuiscono proporzionalmente all’aumentare della sua attività di grande latifondista a Honolulu e nell’area filippina e giapponese, che si consolida con la creazione della società “The Walker Rice Mill Company” costituita a Honolulu nel 1910.


MANUEL DE SAN MARTIN IN PARAGUAY


Mario Mineo


Un nuovo fondo fotografico dell'Archivio Fotografico Storico  

del Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini 

al festival della Fotografia Storica " Memorandum 2012"

Vistas del Paraguay por Manuel San Martin

 



Manuel de San Martin rientra indirettamente tra quei fotografi europei, che trasferitisi nel continente sudamericano, sono stati indirettamente tra i protagonisti della nascita dell’antropologia visuale del Gran Chaco del Paraguay.
La maggior parte di queste fotografie, che si possono definire pionieristiche per i risultati ottenuti, interessarono principalmente i gruppi indigeni, del Gran Chaco e  furono scattate da San Martin al suo arrivo in Paraguay quando la guerra della Triplice Alleanza, Argentina, Paraguay e Brasile (1864/5 - 1870), voluta da Francisco Solano López, nel 1864/5 stava per finire.
Fu questo un periodo particolare per il Paraguay che dopo un periodo di relativa tranquillità vissuto sotto l’autoritaria guida di Carlos Antonio López, dopo la fine del conflitto vedeva:
·       La sua popolazione di circa 525.000 persone, ridotta a circa 221.000 unità, con solo 28 000 uomini.
·       Scomparire i benefici di quello che era l'unico Paese dell'America Latina dove tutti sapevano leggere e scrivere, dove non esisteva latifondo, e che non aveva avuto fino ad allora debito con l'estero.
·       L’occupazione militare fino al 1876 e la cessione di territori al Brasile e all'Argentina.
La ricostruzione del paese dopo la fine della guerra vide un forte flusso di immigrazione europea. Tra gli immigrati vi era una buona percentuale di italiani,  tedeschi e spagnoli, che

andarono ad occupare le professioni specializzate tra la cultura e l’industria.
Il paese nel dopoguerra si ritrovava a ricostruire quindi un’identità nazionale. A questo processo di ricostruzione parteciparono fortemente la produzione di foto, album  e cartoline prodotte in quegli anni che portavano in giro per il continente un modello e/o qualcosa di simile ad un’identità culturale.
Pionieri di questo processo di diffusione della rinascente identità culturale paraguaiana  con il suo substrato indigeno, sono stati tendenzialmente Manuel de San Martin con il suo album “Vistas del Paraguay” e l’italiano Guido Boggiani, studioso, pittore  e fotografo di alcun tra i più importanti gruppi Chamacoco e Caduveo.
Fu probabilmente la distruzione pressoché totale della struttura sociale dovuta alle forti perdite subite tra la popolazione, durante il conflitto,  all’origine del processo di identificazione della nazione con il substrato indigeno autoctono dei Guaraní. Oggi, infatti, le lingue ufficiali del Paraguay sono lo spagnolo e il guaraní e il nome Paraguay significa l'oceano che va verso l'acqua, dalle parole guaraní, pará ("oceano"), gua ("a, verso/da") e y ("acqua").
Le foto di San Martin costituiscono, infatti, il primo corpus fotografico che ci restituisce un repertorio iconografico degli indigeni Angaité, Sanapaná, Matacos e Toba ripresi durante la propria  vita quotidiana all’interno dei loro villaggi.
Il corpus, che mostra una certa intenzione etnografica, tenta di trasmettere sia un ideale di purezza della razza, che un embrionale ideale culturale. La produzione di San Martin, precedente a quella di un attento viaggiatore come Guido Boggiani, fu fortemente condizionata dall’aspetto commerciale che queste assumevano a causa della diffusione degli album  tematici molto richiesti a fine secolo. Le sue immagini, infatti, furono prodotte per circolare incluse  nell’album pubblicato dallo stesso San Martin, nel 1886, dal titolo “Vistas del Paraguay”, che conteneva nella sua versione originale 24  foto panoramiche della città di Asuncìon e dintorni,  otto foto d’indigeni in studio e 20 foto d’indigeni all’aperto. L’intenzione di San Martin era di fornire al lettore una panoramica organica delle città e dei gruppi sociali tipici del Paraguay dopo la guerra.
Ma San Martin non fu solo fotografo di “Vistas”, in pochi anni si affermò come uno dei migliori fotografi di ritratti di Asuncíon. Nel 1890 era proprietario del migliore studio fotografico di Asunciòn che si trovava in calle Florida 14 (attuale calle  Benjamín Constant). Successivamente si trasferì in un locale in calle Villa Rica 344 (attuale Presidente Franco) all’angolo con la calle  Ayolas. La sua attività di fotografo non escluse nessun ambito di applicazione, in pratica copriva tutti i soggetti oggetto di diffusione.
Un aspetto particolare della sua attività fotografica fu la pratica della fotografia “post mortem” che aveva preso ampiamente piede, in sud america, sin dalla metà del XIX° secolo. Diverse sono le foto scattate a cosiddetti “Angelitos”, bambini defunti fotografati ma,  San Martin si dimostra un attento osservatore delle tendenze della diffusione del prodotto fotografico e quando la stampa delle fotografie sui giornali e le riviste fu resa possibile tra il 1880 e il 1890 grazie al perfezionamento della tecnica dei  mezzi toni, lui comprese che nessun evento o notizia poteva essere registrato ed essere riprodotto con la stessa fedeltà e precisione di una fotografia, si inserì così  in quella che viene chiamata la commercializzazione di immagini documentarie in serie, che trovava acquirenti nel mercato dei quotidiani locali. E a tale proposito realizzò una delle fotografie “post mortem” più famose nell’editoria giornalistica argentina.
Il soggetto immortalato era quello di Domingo Faustino Sarmientofotografato nel suo letto di morte nel 1888. Sarmiento era morto ad Asuncion, Paraguay e le immagini postume furono portate rapidamente Buenos Aires, dove i giornali seguivano quotidianamente la notizia della malattia di Sarmiento via telegrafo. L'immagine ha continuato a circolare per molti anni sulla carta stampataRitratti mortuari di personaggi famosi sono tra le immagini pionieristiche nella storia della fotografia giornalistica il cui scopo non è il ricordare una persona cara, ma registrare un fatto storico.
Il Fondo “Vistas del Paraguay di  Manuel de San Martin”.
 Conservato nell’Archivio Storico del Museo Nazionale preistorico Etnografico L. Pigorini di Roma, consiste nelle sole 20 albumine datate 1878/1880 montate su cartone  recanti la dicitura a stampa “Vistas del Paraguay por M. San Martin”, con appunti manoscritti sull’attribuzione etnica dei personaggi ritratti. Quale sia stato il percorso di acquisizione dei 20 cartoni è alquanto incerto.
Sicuramente esse erano contenute all’interno dell’album completo, che comprendeva 54 stampe tra  paesaggi urbani, strade centrali, edifici pubblici, il porto con le barche all’attracco e popolazioni indigene. È molto probabile che dall’album originale  siano state scartate le vedute cittadine della città di Asunciòn (vista la natura etnografica del museo), concentrandosi sulle sole foto prese in esterno agli indigeni occupati nelle loro faccende quotidiane. A tal proposito c’è da chiedersi perché insieme ai 20 cartoni in oggetto non siano stati trattenuti anche gli otto aventi per soggetto tipi indigeni ripresi in studio.
Una delle ipotesi plausibili sia dell’arrivo del fondo presso gli archivi del museo, sia di questa selezione operata sull’album originale è legata all’arrivo, dopo la morte (1901), della seconda collezione di Guido Boggiani a Roma. Depositata presso la Società Geografica Italiana (S.G.I.), assieme al suo catalogo, il fratello di Boggiani, Oliviero  riprese le trattative per la vendita (indios Guayaki e Toba)  con Luigi Pigorini.
La stima della Collezione venne affidata al giudizio super partes di E. H. Giglioli, ed infine la collezione entrò in possesso del Museo per la somma di 1.500 lire. Ora tra i documenti relativi all’acquisto della collezione, non c’è nessun riferimento alle fotografie in oggetto, è però plausibile che insieme alla collezione fossero stati depositati presso la S.G.I. anche tutti gli effetti personali di Guido che furono raccolti nella sua casa di Asunciòn.
Ed è ancora più plausibile che tra gli effetti personali, vi fosse l’album Vistas del Paraguay di San Martin, proprio perché presso l’archivio fotografico della S.G.I. sono conservate tre foto di San Martin, una è un ritratto di gruppo del 1902 dei componenti della Spedizione Giuseppe Fernandez Cancio - alla ricerca di Boggiani; due sono delle foto-ritratto di Boggiani  su formato Carta da visita con sopra il nome è cognome di Boggiani scritto con inchiostro nero attribuita allo stesso di Boggiani come firma autografa.
 In realtà da un confronto delle firme in calce ai documenti dell’Archivio storico viene qualche dubbio ad attribuire l’autografo a Boggiani poiché la calligrafia è molto più simile alle didasclie manoscritte sulle foto dell’album di San Martin. Ora se come ipotizzato dalla S.G.I. l’autografo è opera di Boggiani anche le didascalie dovrebbero essere opera di Boggiani, sarebbe quindi plausibile l’ipotesi che facessero parte  dei suoi effetti personali, visto tra l’altro che Boggiani conosceva sicuramente San Martin per avergli commissionato il ritratto, e i due erano stati tra i primi europei a fotografare gli indios del Gran Chaco paraguaiano a pochi anni di distanza l’uno dall’altro.
Inoltre tra le scene riprese da San Martin molte sono scattate all’interno dei villaggi con poca preparazione di scena, e molti oggetti presenti in primo piano. Conoscendo la predilezione di Boggiani per  la documentazione dei gruppi indigeni non ancora contaminati dal contatto spagnolo si può ipotizzare che potesse avere acquistato direttamente da San Martin l’album con le 20 foto oggetto di questo contributo.
Se le didascalie invece non sono opera di Boggiani, dovrebbero essere opera di San Martin.
Questo seconda ipotesi sembra più pertinente, chi più di San Martin avrebbe potuto attribuire l’appartenenza alla corretta etnia dei gruppi fotografati se non lui che li fotografava? L’autografo sulla foto di Boggiani potrebbe essere semplicemente l’appunto del fotografo che nel suo atelier riceve tanti personaggi e si premurava di individuare il cliente con nome e cognome.
Un’altra ipotesi percorribile, ma meno convincente, e che il materiale fotografico potesse far parte della collezione dell’esperto chiamato a stimare la collezione Boggiani e cioè  E. H. Giglioli, grande collezionista di manufatti e fotografie etnografiche (la sua collezione che sarà acquistata da Luigi pigorini dopo la sua morte nel 1913, constava di più di 17.000 manufatti e quasi 7.000 fotografie.) il nucleo non risulta sui registri di E. H. Giglioli, rigorosissimo nell’inventariare il suo patrimonio, ma potrebbe essere stato utilizzato per la perizia dei materiali della collezione Boggiani e successivamente donato a L. Pigorini.

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay , Lenguas en su Cachiveo
1878/1880
AFMNE _48 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay , Lenguas en pasando el rio
1878/1880
AFMNE _49 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay , Lenguas de Pedernales
1878/1880
AFMNE _51 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Angaités con su Cacique Cristiano
1878/1880
AFMNE _55 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Angaités en su fogon
1878/1880
AFMNE _56 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm
Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Mujeres Angaités
1878/1880
AFMNE _58 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm


Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Angaités. Costumbres indigenas
1878/1880
AFMNE _57 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm


Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Sanapanas guerreros
1878/1880
AFMNE _64 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Sanapanas
1878/1880
AFMNE _62 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm

Manuel de San Martin
Vistas del Paraguay, Sanapanas. Cacique Martin con su familia
1878/1880
AFMNE _63 - Stampa all’albumina 235 x 170 mm, montata su cartone 390 x 310 mm



Fondo Manuel de San Martin

Proprietà: Ministero per i Beni e le Attività  Culturali - Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini"
Consistenza:  n. 20 positivi montati su cartone 
Autore: Manuel de San Martin
Datazione: 1878/1890
Committenza: Manuel de San Martin
Soggetti:  Foto in esterno di gruppi indigeni del Gran Chaco Paraguaiano, affaccendati nelle loro attività.
Luoghi: Gran Chaco Paraguaiano

Nuclei complementari: alcune singole fotografie sono presenti nella collezione CEDODAL, Buenos Aires, Argentina.  Alcune sono presenti sul mercato di antiquariato fotografico.

Notizie storico-critiche/vicende archivistiche:  poche informazioni circa l’ingresso in Museo; si può ipotizzare che siano arrivati tra la fine dell'ottocento e i primi decenni del novecento, grazie all’attività di Luigi Pigorini, come quasi la totalità delle foto storiche del Museo.

Precedenti esposizioni:  nessuna
Precedenti pubblicazioni: nessuna
Luogo di conservazione: Archivio Fotografico Storico della S-MNPE “L. Pigorini”.
Inventario: da AFMPE_P 48 – a - AFMPE_P 67
Modalità di accesso al fondo: consultazione su appuntamento

Diritto d’autore:
© S-MNPE “L. Pigorini” su concessione del MiBAC

AUTORE

Manuel de San Martin
[ (?),  Asuncion ( ?) ]
Della sua vita non si conoscono né la data di nascita né la città d’origine.
Le prime notizie su di lui sono quelle che lo danno arrivato nella capitale Asunción quando la guerra della Triplice Alleanza, Paraguay contro Argentina, Uruguay e Brasile, provocata da Francisco Solano López, presidente del Paraguay stava per finire (1864/5 - 1870),   e sono relative alla fotografia del palazzo di Lopez bombardato. La sua notorietà sembra cominciare con lo stabilirsi in questa città. Diventa il fotografo sia dei politici sia dell’alta borghesia locale.  La sua attività è attestata anche nella città di  Corrientes in Argentina e  di Mercedes e Paysandu in Uruguay.
Dietro il ritratto ufficiale scattato nel Palacio de López, nel 1882, al presidente General Bernardino Caballero  circondato dai suoi ministri si legge, infatti,  “M. San Martin, fotógrafo, Corrientes y Paraguay”. 
Nel 1890 era proprietario del migliore studio fotografico di Asunción che si trovava in calle Florida 14. Poco tempo dopo si trasferì in un locale in calle Villa Rica 344 all’angolo con la calle  Ayolas. La sua attività di fotografo non escluse nessun ambito di applicazione, in pratica copriva tutti i soggetti oggetto di diffusione. Particolare diffusione ebbe il sua album “Vistas del Paraguay”, editato in proprio nel 1886, che comprende anche le foto scattate a diversi gruppi indigeni del Gran Chaco Paraguaiano, scattate tra il 1878 e il 1880. Rimane famosa la sua foto a Domingo F. Sarmiento defunto, scattata nel 1888 e primo esempio di foto “Post mortem” utilizzata dai grandi media del tempo. Tra le sue foto più tarde scattate intorno al 1896 sono famose:  il ritratto di Elvira Gill de Fleytas scattato il giorno delle sue nozze con il politico Eduardo Fleytas; e la foto  post mortem di un bambino (bebè en su velatorio).